sabato 15 maggio 2010

The Hill of Dugongs (ジュゴンの見える丘) - Cocco

Da un po' di tempo ho come l'impressione che si tenda sempre di più (nella musica, nello spettacolo, nella politica e in tanto altro) ad un piattume chiassoso, ad un asintoto di banalità, ad un falsamente colorato grigiume. A ben guardare, siamo circondati da plastica e variazioni su tema, da immagini graziose ma vuote, da oggetti ed esseri che tentano di emozionare proponendo o sterili ripetizioni di cose già viste e già sentite, o sgargianti e pomposi specchietti per allodole. Io non voglio sosia. Non voglio emozioni usa-e-getta. Voglio qualcosa che si possa definire "bello", che si possa ricordare, che abbia un'anima, che sappia stare in piedi da solo senza aver bisogno della scritta "applausi" che si illumina sullo sfondo.

Oggi vorrei inaugurare ciò che spero sarà una lunga serie di post dedicati a ciò che io ritengo "bello". Se qualcosa vi parrà banale o stupido, posso assicurarvi che a me non lo è sembrato. Probabilmente non riscontrerò le idee o i gusti di tutti. Pazienza. Forse è meglio così.





Questo "Bello" è qualcosa che mi ha fatto commuovere. E' una giovane cantante Okinawana che parla di dugonghi e di basi americane. Non è nulla di complesso o aulico. Ma sullo sfondo di uno degli eventi forse più controproducenti e inutili mai organizzati (Live Earth), a me la voce rotta di questa ragazza, proveniente da uno dei paesi più violentati della Storia degli ultimi 150 anni, è sembrata una delle cose più vere che abbia mai sentito.



Perchè questa è una cosa bella. E basta.


Julieta

Mood: Calm
Music: Peter (Finding Neverland Original Motion Picture Soundtrack) - Jan A. P. Kaczmarek

2 commenti:

  1. Decisamente molto molto bello. Si vede e si sente quanto per lei l'argomento sia importante. Keep up the good work :)

    Ciacciu

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  2. Che bel video. Non è che ci sia bisogno di dirle certe cose, sappiamo come la pensiamo. Purtroppo.

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