domenica 26 settembre 2010

Improvvisamente

Voglia d'inverno.

Il maglione preferito, la tazza di thè fra le mani, il buio, le finestre illuminate, gli stivali di pelle, camminare stringendosi nel cappotto, il rumore della neve sotto i tacchi, i termosifoni bollenti, Prato della Valle in bianco, i fari delle auto accesi alle 4 del pomeriggio, i soliti film di Natale in tv, le luci intermittenti dell'albero, il profumo di biscotti caldi, il concerto di Vienna, gli ennesimi guanti nuovi, le bancarelle del centro, l'odore delle castagne, rabbrividire, il cambio-armadi, la pubblicità della Coca-Cola, i cd che fanno tanto Natale, i collant pesanti, la cioccolata con la panna (quella buona davvero), il profumo della stufa a legna, la condensa come pausa fra le parole, il fumo di sigaretta tra dita ghiacciate, i regali dell'ultimo minuto, i fuochi d'artificio a Capodanno, la crema al mascarpone della nonna, il piumone che sa di lavanda, "un altro anno che se ne va", la luce diafana, la sciarpa patchwork fatta a mano, il fuoco e la cenere del caminetto, le insegne dei negozi illuminate, rossorossorossorosso ovunque, il sale a manciate sui vialetti, le ciabatte col pelo, la crema per le mani, le liste dei desideri, le pecore del presepe che cadono sempre, i canditi del panettone, nastri del colore sbagliato, gli auguri che arrivano e quelli che puntualmente sono dimenticati, il regalo da cambiare, Babbi Natale a contratto determinato, bambini che non ci credono più, l'abete di plastica riesumato dopo 11 mesi di naftalina, il tradizionale e ormai svuotato giro-visite, la cannella, lo zenzero e i chiodi di garofano, angioletti dal sorriso finto, la Messa di mezzanotte, sapere che sta per nevicare dall'odore dell'aria, Arnold Schwarzenegger e Macaulay Culkin, palline di vetro e palline di plastica, i saldi che iniziano sempre troppo tardi, chi mette subito il Bambin Gesù e chi dopo il 25, la nebbia fino a pomeriggio inoltrato, la recita scolastica, il calendario dell'Avvento con i cioccolatini, l'alone odoroso di fritto dolce per le strade, i colori smorzati, il vento che si insinua nelle maniche, le lenticchie che portano bene, le nuvole d'un grigio denso come il pongo, il silenzio del freddo, gli alberi neri contro un mondo bianco. E Venezia con la luce d'inverno.


Così, per caso.


Julieta

Mood: Peaceful
Music: The DaVinci Code Soundtrack - Hans Zimmer

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